Motori Autofrenanti
I motori autofrenanti sono del tipo asincrono trifase e monofase a gabbia di scoiattolo, sono di dimensioni e potenze normalizzate e vengono equipaggiati di freno a disco elettromagnetico azionato in corrente continua. Su richiesta sono disponibili anche freni in corrente alternata ed eventualmente è possibile personalizzare il motore montando i freni espressamente indicati dal cliente.
I motori sono completi di alimentatore alloggiato nella scatola coprimorsettiera.
Quando l’elettromagnete del freno viene disattivato, il freno entra in funzione attraverso l’azione di una molla. Il movimento assiale del disco frenante crea un’azione di frenata senza trasmettere pressione o urti ai cuscinetti.
Il materiale di frizione sopporta alte temperature, è particolarmente resistente all’usura e consente un’elevata frequenza di frenature.
E’ possibile fornire la leva per lo sblocco manuale.
Elettromagnete
L’elettromagnete è caratterizzato da semplicità costruttiva e da assenza di ronzio e vibrazioni. Il comando in corrente continua consente di mantenere bassa la corrente di avviamento e, in una certa misura, di regolare il tempo di applicazione del freno, cioè il tempo che intercorre dal momento in cui viene interrotta la corrente al momento in cui ha inizio l’effetto frenante.
Alimentatore
L’alimentatore è alloggiato nel coprimorsettiera del motore ed è stato specificatamente studiato per l’alimentazione dei freni elettromagnetici in corrente continua.
E’ caratterizzato da ridotte dimensioni, resistenza alle alte temperature, ed è insensibile a sbalzi di tensione.
Varie soluzioni di alimentatore consentono di avere tempi di intervento e di coppia frenante diversi da quelli nominali.
Materiale di attrito
Il materiale di attrito è privo di amianto ed è caratterizzato da una notevole resistenza all’usura, da una buona conduttività termica e da un coefficiente di frizione uniforme anche alle alte temperature. I freni sono quindi in grado di eseguire frequenti interventi senza risentirne e sono insensibili a polveri e umidità.
Regolazione traferro
La regolazione del traferro (il cui valore può variare da 0,2 a 0,8 mm.) avviene togliendo il copriventola e agendo sul dado di regolazione posto all’estremità dell’albero. L’albero dovrà essere tenuto fermo inserendo una chiave esagonale nella vite di fissaggio (vedi disegno).
Il numero di manovre ammesse dipende dalla velocità del motore, dal momento d’inerzia della macchina e dalla coppia frenante.
Per maggiori informazioni consultare i nostri uffici tecnici.